Etica e Intelligenza artificiale. Il caso sanitario by Chiara Mannelli

autore:Chiara Mannelli [Mannelli, Chiara]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Science, Life Sciences, Genetics & Genomics
ISBN: 9788855223515
Google: 6U1gEAAAQBAJ
editore: Donzelli
pubblicato: 2022-02-20T23:00:00+00:00

La solidità del Regolamento è però bilanciata da fondamentali meccanismi di flessibilità volti a fronteggiare la dinamicità dell’evoluzione propria delle tecnologie innovative che tende a rendere rapidamente obsoleto ogni tentativo di regolamentarle. Infatti, il Regolamento prevede un obbligo di revisione e aggiornamento dello stesso a cadenza quinquennale, aspetto che garantisce all’Unione una dimensione normativa solida e plastica al contempo.

La plasticità del Regolamento è ravvisabile anche nell’accezione di IA che viene considerata nella sua pluralità e complessità. Infatti, il Regolamento ha il merito di aver sviluppato un quadro normativo in grado di comprendere, al suo interno, varie sfumature di autonomia, opacità e imprevedibilità che caratterizzano l’IA, a loro volta associate a implicazioni e livelli di rischio diversificati.

Tale obiettivo è raggiunto attraverso un quadro normativo elaborato ad hoc che, consapevole della varietà propria delle tecnologie di IA, ne classifica le pratiche in base al rischio di impatto su diritti fondamentali riconosciuti dalla «Carta», tra i quali la dignità umana, la libertà, l’uguaglianza, la democrazia, il diritto alla non discriminazione, la protezione dei dati e, in particolare, la salute e la sicurezza. In tale ottica, la severità delle misure adottate dal Regolamento sarà direttamente proporzionale alla potenzialità, propria di una determinata pratica di IA, di mettere a rischio i diritti fondamentali, fino ad arrivare a vietare le pratiche che siano ritenute incompatibili con la tutela di tali diritti. A tale riguardo, il Regolamento individua, in base al rischio, diverse categorie di pratiche per le quali sono previsti regimi regolatori dedicati.

Pratiche di IA vietate

Le pratiche vietate dal Regolamento includono sistemi che presentano un elevato rischio, anche solo potenziale, per i diritti fondamentali. A tale riguardo, è vietata l’immissione in mercato, la messa in servizio e l’uso di sistemi di IA che, senza la consapevolezza dell’interessato, agiscano al fine di manipolarne il comportamento o che sfruttino la vulnerabilità di determinate popolazioni in un modo che provochi, o possa potenzialmente provocare, un danno fisico o psicologico. Allo stesso modo, il divieto è esteso a sistemi che, sulla base del comportamento o delle caratteristiche personali, possano valutarne o classificarne l’affidabilità in termini di «social scoring» ove tale classificazione sfoci in un trattamento sfavorevole – per determinate persone o gruppi di persone in contesti non collegati ai contesti in cui i dati sono stati originariamente generati – oppure che sia ingiustificato o sproporzionato.

È altresì vietato il ricorso a sistemi di identificazione biometrica remota «in tempo reale» negli spazi accessibili al pubblico a fini di attività di contrasto, fatta salva l’applicazione di talune eccezioni motivate dalla ricerca di potenziali vittime di reato, inclusi i minori scomparsi, da un attacco terroristico o dalla prevenzione di una minaccia imminente per persone fisiche, o dal rilevamento, localizzazione, identificazione o azione penale nei confronti di un autore o un sospettato di determinati reati8.

Il ricorso in deroga a sistemi di identificazione biometrica remota «in tempo reale» deve comunque tenere conto, in primo luogo, della natura della situazione, con particolare riferimento alla serietà e alla probabilità del danno causato dal mancato uso del sistema e,

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